Votami

sito internet

martedì 28 giugno 2011

Io non srivo questo "diario" perchè voglio commiserazione, IO VOGLIO  RISPETTO, voglio pur nel mio male mantenere la dignità di me stessa. Questa "crisi" è più violenta delle precedenti, più estesa nelle zone colpite,diciamo che eccezion fatta per la parola che ancora è fluida già la masticazione......siamo ormai alle pappette.La sigaretta ha quasi un gusto migliore vista la fatica che a volte faccio per portarla alla bocca :
ogni aspirata una boccata di vittoria- ancora ci riesco- Non è facile neppure scrivere ma devo, è necessario che qualcuno vi spieghi quantoc'è di poco dignitoso in una vita immobile e per di più con un cervello in grado sentire e vivere pienamente l'inutilità del suo corpo. E l'anima ? La mia anima ,signori,dove la mettete ? Sarà lacerata,straziata mille volte davanti agli occhi di chi mi ha amato e ho amato; dei miei figli che non riconosceranno in quel rudere in cui mi sto tramutando neppure le sembianze della loro mamma.
Riparmiate a me e a loro questa inutile ultima umiliazione, fatelo in nome di un DIO pietoso e non bigotto
che mi riconosca almeno dopo avermi condannato a una vita faticosa il diritto a una morte decorosa.
Inizia una nuova giornata,si comincia con la prima umiliazione quotidiana: il clistere. L'espletamento delle funzioni fisiologiche è importante per il corpo umano,forse non vi siete mai soffermati a pensarci ma ci si sente veramente soddisfatti dopo una bella e sana "cacata"(uno stitico ve ne darà conferma);io però,pur avendone come tutti necessità, non ho la forza per farlo,non ho la spinta e devo dunque aiutarmi; mettersi una supposta o farsi un clistere non è cosa poi difficile se le mani ti supportano in modo adeguato ma le mie si muovono lentamente e sconnessamente quindi diventa tutto più difficile,più laborioso ,credo ch da oggi per ridurre il problema passerò a un dieta semi liquida. Io sono una persona ,non un oggetto da manipolare, per questo anche se con difficoltà preferisco aiutarmi da sola che entrare in ospedale,so farmi anche il catedere da sola, indispensabile necessità se non riesci a far pipi e ,recandoti alla  guardia medica alle 8 di un sabato mattina ti rispondono che fino alle 10 ti devi rivolgere al tuo medico o al pronto soccorso di un ospedale. Da casa mia all'ospedale più vicino ci sono circa 40 Km, con una vescica piena dalla notte non sarebbe stato un viaggio indolore. Se credete che dentro un ospedale avrete conforto alle vostre pene fisiche siate pronti a sopportare le umiliazioni psicologiche: primo non ti lamentare troppo perchè è ovvio che se sei ricoverato è perchè stai male,quando ci sarà tempo si occuperanno anche di te. Paziente, lo dice il termine stesso, devi essere paziente, non ti devi ribellare sei  un pezzo di carne inerme, non puoi avere dignità,bisogni, esigenze : non sei  più una persona lì sei solo IL PAZIENTE o meglio IL DEGENTE

lunedì 27 giugno 2011

il viaggio

I preamboli  sono finiti si inizi il viaggio,nel corpo e dentro l'anima dalla bestia infettati.
(non dirò il suo nome che darle identità ancor mi pesa, quasi se ne giovasse in forza )
Signori si parte, io vi farò vedere tutta  tutta l'iniquità di questa bestia , le difficoltà del
vivere in disabilità progressiva, le umiliazioni fisiche del nostro corpo e quelle a cui più
o meno volontariamente ci obbligate a vivere voi gente di potere. Un viaggio tra i ricordi
e il presente,tra ciò che ero e quello che sto diventando, forse tra realtà e delirio.

Voglio l'eutanasia ,la possibilità di una morte dignitosa

Il tempo scorre con inesorabile lentezza,
la bestia avanza, morde il mio corpo rubandogli il movimento.
Il tempo è mio nemico non mi darà conforto.
Tormento all'anima il corpo che ti fugge,
un'anima che mai si vorrebbe piegare.
Ma la bestia avanza si è fatta più forte,
mi ruba il corpo ma non la coscienza.
Non mi darà morte pietosa,
come il più crudele sadico che mai mente possa concepire
mi terrà vigile ai suoi tormenti, mi farà sentire umiliata del mio corpo inutile.
Non può la mia anima sopportare di stare chiusa in un corpo immobile,
vuoto, alla mercé degli altri per curare le sue piaghe, con sonde o tubi per essere vivo.
Con che coraggio e in nome di quale Dio mi chiedete di arrivare a tanto?
Signori della stanza dei BOTTONI ,
non vi si chiede di macchiarvi la coscienza (sulla cui purezza ho grossi dubbi),
ma lasciate a noi la scelta,la possibilità di non vedere negli occhi di chi abbiamo tanto amato
il dolore e l'impotenza nel vederci in quello stato.
Signori della stanza dei BOTTONI,
voglio soltanto l'opportunità  di morire con un po' di dignità.
Io non posso,e sinceramente non voglio,andare oltr' Alpe per morire dolce,
son nata qui, in questa terra di contrasti, dove gli ideali sono solo parole,
la legge non così chiara e uguale per tutti,dove un moralismo falso fa cristiano.
Non vi chiedo ,signori , di decidere per me,
datemi solo la possibità di scegliere,quando verrà il momento,
comme lasciare questa vita mia.
Voglio la legge per l' EUTANASIA.
IO sono BELLATRIX e non mi sono arresa, non mi voglio arrendere,
ma vi trascinerò dentro la mia BELUA facendovi vivere con me la paura,il disgusto,
il tormento,dovrete ascoltare le urla di tutti i dannati di questo inferno,
perchè io ho ancora del tempo e voglio usarlo per tormentare voi,
in qualche modo arriverò alla stanza dei BOTTONI,
lì dove voi ignorate ogni diritto altrui a vostro vantaggio e  piacimento.
IO vi tormenterò ,vi darò la nausea

domenica 26 giugno 2011

La vita

.....-"Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
           esta selva selvaggia e aspra e forte
           che nel pensier rinnova la paura!
       Tant'è amara che poco è più morte;-"    Dante  inf.I


La vita è una "selva selvaggia e aspra e forte" un  po' per tutti ,ma per qualcuno è un vero inferno tanto che la morte è solo poco più ;(non voglio spiegare Dante e il suo simbolismo, prendo solo in prestito i  suoi scritti  per dire il mio. Non se la prendano, dunque, a male tutti gli studiosi e appassionati  ); anzi quasi tal volta è pure quel poco meno che basta a renderla quasi desiderabile o quanto mai non così temuta .Mai quasi facile, sempre faticosa e aggiungerei talvolta pergliosa, ma  questa guerra cominciata con la nascita non mi ha spezzato e non mi ha ancora vinta .Tutti ,in un giorno qualunque della nostra selva, moriremo è la sola certezza che abbiamo: Nati per Morire. Gli opposti che si comprendono gli uni negli altri, il binomio indissolubile NASCITA-MORTE. Siamo degli eroi, siamo tutti degli eroi solo per il fatto che,con questa certezza sulle spalle, nonostante tutto andiamo avanti; c'inerpichiamo per angusti sentieri dentro la nostra selva ,nel tentativo,troppo spesso vano, di raggiungere il prato sovrastante,quello da dove si può godere di una vista migliore e di uno strato erboso più comodo al riposo che non sassi e spine. I privilegiati nascono già in paradiso, tal'uni vengono dal purgatorio ma la stragrande maggioranza di noi viaggia per l'inferno e non vedrà mai neppure di lontano le scale del purgatorio. Poco importa, come diceva Lorenzo il Magnifico:" Chi vuol esser lieto sia del doman non v'è certezza". Nel mio inferno ,sia fuor di dubbio a tutti, ho avuto molti bei  momenti;-"Amor ch'a nullo amato amar perdona, mi  prese del costui piacer si forte, che,come vedi, ancor non m'abbandona."- (e sei proprio tu amore mio la forza che mi ha sorretto fino ad oggi , la voglia ancora di lottare, troverò anche il tempo e le le parole per dirti tutto quello che non ti ho ancora detto, per ringraziarti di esserci stato,per la pazienza che hai avuto e per tutti gli attimi felici che,anche nel mare delle preoccupazioni quotidiane, mi hai saputo dare.) Ditemi chi almeno una volta non è stato da amor rapito sì forte che il dolor a noi intorno all'improvviso era felicità. Ecco la vita , tanto inferno per pochi intensi attimi di felicità e una estenuante e continua ricerca per ritrovarli anche solo nei ricordi, però ,non ricchezze,ne denaro,ne palazzi, potrai portare con te alla fine del tuo viaggio, ma magari il prezioso dono di un ricordo felice chiuderà i tuoi occhi regalandoti un sorriso.

sabato 25 giugno 2011

Chi è Pasquino

Pasquino è il nome con cui si indicò a Roma un torso marmoreo, un resto mutilo di un gruppo scultoreo antico,sul quale venivano affissi epigrammi e satire contro personaggi politici e religiosi o costumi e istituzioni della Roma papale. Per me è ( in modo più ampliamente inteso) ancora la voce di chi ha qualcosa da dire e non ha voce, di chi ha ancora sogni e non più speranze,di quelli che non sono stati mai ascoltati e che vorrebbero essere sentiti, di tutti gli scontenti insoddisfatti di come vanno le cose in questa Italia . La voce di coloro di cui i "governanti" guardandoci dall'alto della scala bisbigliano tra di essi-" Non ragioniam di lor, ma guarda e passa"-
Io trovo che a ben guardare tra i nostri illustri antichi letterati Dante, nell'inferno, ha superato ogni aspettativa ,descrivendo l'umana condizione di vizi e di miserie che ci puoi trovare calzanti descrizioni delle attuali classi sociali e tipologie umane. Ad esempio -"....e la lor cieca vita è tanto bassa,che invidiosi son d'ogne altra sorte.Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li  sdegna:...- non trovate che sia una calzante descrizione della condizione di noi popolo di poco  sotto il ceto medio-basso, di noi che lavoriamo per mangiare e per poche altre soddisfazioni di bisogni ormai primari,non così giù da essere sussidiati ne quel poco più su che consente un bilancio appena appena sotto la soglia del pari . E certo che siamo invidiosi di ogni altra sorte, scusate non ci si "CACA "  nessuno, lì  dimenticati da ogni istituzione come nel  LIMBO  di Dante e come i danteschi dannati son tormentati  da svariati insetti noi da gabelle ,dazi, I.C.I., I.V.A., e quant'altri insetti molesti di tipologia fiscale.

venerdì 24 giugno 2011

Popolo svejate

….
 .” E riuniti fra de loro
senza  l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe’ quer popolo cojone
risparmiato dar cannone.”
                                       
“La ninnananna de la guerra”   TRILUSSA

“Pe’ quer popolo cojone” è questa la frase chiave, è questo quello che siamo, l’ Italia dei poeti, navigatori, Santi e come ben diceva Trilussa  popolo cojone.
Popolo svejate è ora di resuscitare il Sor Pasquino.

Cari politici italiani questa lettera è per voi ( non scrivo il voi maiuscolo perché sarebbe segno di  rispetto ), per farvi sapere quanto me fate schifo tutti quanti nessuno escluso.
Faccio parte de sto popolo cojone ormai da  50 anni e ne ho già visti parecchi di voi salire e scendere le scale del potere. Grandi sorrisi, belle parole e c’avete dato solo  SOLE.

Me dovete  spiegà ‘ perché a noi  popolo, spettano sempre e solo i sacrifici e a voi i privilegi compreso quello de favve cura da chi ve pare senza fa le file  perché il tempo non  l’avete e pure a nostre spese; mentre noi famo la fila, la fila dal medico ,la fila alle poste per la pensione che se ce so’ i soldi te la pagano se no “torna domani”. Signori scusate me stò a perde  ma vedete ve ne vorrei  veramente dire tante  “de maledizioni e parolacce” per tutte le ingiustizie che negli anni avete fatte ai nostri danni ma questa poi dei sacrifici da fare a causa della crisi economica dei bilanci da quadrare…..noi i sacrifici: in pensione a 70 anni per quattro soldi voi pochi giorni col “culo comodo in poltrona” e tanti soldi di pensione….  ,e la SPA perché la vita del politico è stressante e la nostra di vita? cos’è la nostra di vita? Sempre a contare quei quattro soldi, sudati maledetti e insufficienti, se poi neppure la salute ti sostiene allora si che è vita, in fila ancora per due terapie che te raddrizzano un poco la schiena sempre che te le “concedano” prima che si spezzi. Sto divagando ancora?  Mo’ stringiamo veniamo al sodo! Governo Ladro e non è un modo di dire.

TAGLIATEVI  gli stipendi per un anno ,pagatevi da soli i vostri “ vizi”.
Un anno a stipendi dimezzati mangerete lo stesso da signori se noi possiamo campa’ con 1000,00 e meno euro al mese . Faccio parte de sto’ popolo cojone e l’università non l’ho finita, forse non sono all’altezza di dialogare con voi ma dimo la verità forse neanche mi interessa, io ve vojo solo  insulta’, come voi per anni avete insultato la nostra intelligenza ,calpestato i nostri diritti in nome di un travisato,mal interpretato o meglio reinterpretato a proprio vantaggio, principio Machiavellico della “ragion di stato”. Governo Ladro o meglio governo di Ladri ( non vi ringalluzzite Bersani ,Prodi e Veltroni che tra i ladroni ci siete pure voi, ladroni  traditori gente falsa vestiti da sinistra ma pure per voi noi popolo siamo solo limoni da spremere) ; dicevamo: GOVERNO di LADRONI

Guardate che ce semo  ROTTI LI COJONI.
Prima o poi ce lo ricorderemo cosa significa  RES PUBLICA, GOVERNO, DEMOCRAZIA, ma il significato di Repubblica Democratica  ve lo voglio dire io:
“ forma di governo di carattere rappresentativo i cui organi di governo sono rappresentativi di tutto il popolo”. Quale  “CAZZO” di popolo rappresentate voi?
Magari ‘sta lettera è l’opinjone de uno solo der popolo cojone ma nella vita come nelle idee è mejo soli che male accompagnati ma se credete che abbia un po’ di ragione leggetevi questa poesia di  Trilussa e spero che rappresenti voi come me:







-Povero mutilato dar Destino,
  come te sei ridotto!
  -diceva un Cane che passava sotto
  Ar torso de Pasquino –
  Te n’hanno date de sassate in faccia!
  Hai  perso l’occhi, er naso ….E che te resta ?
  Un avanzo de testa
   Su un corpo senza gambe e senza braccia!
   Nun te se vede che la bocca sola
Con una smorfia strafottente…-
Pasquino borbottò: - SEGNO EVIDENTE
CHE NUN HA DETTO L’ URTIMA PAROLA.