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lunedì 18 marzo 2013

La vita o la morte un diritto non solo per Sofia

Fortunatamente la vicenda di Sofia si è risolta in modo positivo,un giudice ha sbloccato la cura,ma per una Sofia che ce l'ha fatta ci sono tanti altri e tante altre Sofie che aspettano ancora risposte e una cura che è solo una speranza. Ricordiamoci anche di loro perché i diritti di Sofia sono i diritti di tutti i malati senza speranza. Hanno pieno diritto a sperare e lottare per la loro vita e pieno diritto ( qualora fosse quello che vogliono) a una morte dignitosa come ultimo gesto d'amore.


C'è un'altra cosa su cui vorrei invitarvi a riflettere: il limite di età per l'accesso alle sperimentazioni, questo di fatto preclude la possibilità a molti e a mio avviso è una sottile forma di discriminazione " Sei troppo vecchio". Ma non si è mai troppo vecchi per sperare


Nel ordinamento costituzionale italiano non si rinviene una enunciazione normativa espressa che tutela il diritto alla vita; pur tuttavia la dottrina e la giurisprudenza unanime sono concordi nel ritenere il diritto alla vita un’implicazione del sistema costituzionale 
I diritti inviolabili di cui all’art. 2 della Cost. sono la prima situazione costituzionale che rinvia alla considerazione, quasi intuitiva, del rapporto di strumentalità intercorrente tra le enunciazioni ivi contenute ed il diritto alla vita 


L’art. 2 della Costituzione Italiana, infatti, così recita: “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale




Tutte le libertà costituzionalmente garantite, quindi, non possono essere modificate limitandone la portata, perché questo costituirebbe uso illegittimo del potere di revisione costituzionale. Oggi i valori della persona umana, resi sempre più incisivi, costituiscono gli unici valori in grado di unire le forze politiche e sociali 
L’art. 2 della Costituzione Italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo: ciò significa che lo Stato trova i diritti fondamentali della persona come preesistenti a sé; pertanto, non é lo Stato che crea tali diritti, ma semplicemente li dichiara, evidenziando la sacralità dell’individuo, di cui ogni legge deve tener conto.
L’art. 2 della Costituzione è allora considerato norma fondamentale, che si pone a tutela dell’individuo come garanzia costituzionale del diritto inviolabile della vita , tanto che neppure lo stesso ordine costituzionale potrebbe permettersi di violarlo. 

                                    
                               cit.       IGNAZIO LAGROTTA
(Ricercatore in Diritto costituzionale nell'Università degli Studi di Bari)

Tutta la speranza di vita di molte persone è in cure sperimentali non sicure ,è tutto quello che hanno, non c'è altro,nessun'altra cura. Se è riconosciuto il diritto alla vita dovete riconoscergli l'accesso a queste cure.






Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.


Siamo alle solite, diritti scritti , riconosciuti dalla costituzione  che ancora una volta lo Stato Italiano ignora. Io ,magari proverei a rivolgermi alla corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo

Questa è una vicenda di novembre 2012 non so se il protagonista sia riuscito ad avere giustizia


Gilberto, un malato terminale di 54 anni, a cui un cancro al fegato, lascia poche settimane di vita, è uno dei testimonial della campagna in favore di una legge popolare per il diritto all’eutanasia, lanciata dall’associazione Luca Coscioni e da Exit, un gruppo che aiuta i malati terminali a morire in Svizzera dove la pratica è legale.

Ma so che la legge approvata da noi è come al solito un contentino che non soddisfa , come ho già detto nel post "Che legge è?" del luglio 2011.

La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana (cit. dall'art.32 ) Rispetto della persona umana implica anche il rispetto della legittima aspirazione a una morte pietosa qualora le condizioni di vita mi fossero insostenibili per qualità o sofferenza fisica. Questa è la mia opinione e rivendico a me la scelta di vivere o morire.

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